Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39996 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39996PEN

Massima

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Il diritto di critica, anche se esercitato in forma aspra e accesa, purché non si risolva in un'aggressione gratuita e immotivata della sfera privata del destinatario, scrimina la condotta altrimenti integrante il reato di diffamazione. Pertanto, l'utilizzo di espressioni forti, emotive e offensive, che rimangano entro i limiti di un legittimo dissenso e di una valutazione critica dell'operato altrui, non integra gli estremi del reato di diffamazione, in quanto la condotta è scriminata dall'esercizio del diritto di critica, tutelato dall'ordinamento giuridico. La valutazione circa il superamento o meno di tali limiti deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto del contesto in cui le espressioni sono state utilizzate, della qualità delle persone coinvolte e della finalità perseguita con la critica, al fine di verificare se essa si sia mantenuta entro i confini di un legittimo esercizio del diritto o se, invece, abbia travalicato tali limiti, configurando il reato di diffamazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 15/2009 TRIBUNALE di BUSTO ARSIZIO, del 11/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 31/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dr. Delehaye Enrico, ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS) del foro di (OMISSIS)…

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