Consiglio di Stato sentenza n. 360 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:360SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo costituisce un atto vincolato e non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di questo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. L'interessato non può dolersi del fatto che l'amministrazione non abbia emanato in data antecedente i dovuti atti repressivi, in quanto l'affidamento alla conservazione di una situazione di fatto abusiva non è tutelabile e il mero decorso del tempo non sana l'abuso. La valutazione dell'abuso edilizio presuppone una visione complessiva e non atomistica delle opere realizzate, essendo irrilevante il frazionamento dei singoli interventi avulsi dalla loro incidenza sul contesto immobiliare unitariamente considerato. Il carattere precario di un manufatto deve essere valutato non con riferimento al tipo di materiali utilizzati per la sua realizzazione, ma avendo riguardo all'uso cui lo stesso è destinato, nel senso che, se le opere sono dirette al soddisfacimento di esigenze stabili e permanenti, deve escludersi la natura precaria dell'opera, a prescindere dai materiali utilizzati e dalla tecnica costruttiva applicata. L'applicazione della sanzione pecuniaria sostitutiva di cui all'art. 33, comma 2, del D.P.R. n. 380 del 2001 rappresenta un'ipotesi subordinata alla quale si può ricorrere quando emergano difficoltà tecniche in sede di esecuzione della demolizione, mentre la mancata valutazione di tale possibilità non può costituire un vizio dell'ordine di demolizione. Analogamente, la possibilità di irrogare la sanzione pecuniaria ai sensi dell'art. 34 del D.P.R. n. 380 del 2001 non determina, tout court e comunque prima dell'avvio dell'esecuzione dell'ordine demolitorio, né può implicare l'illegittimità dell'ordine demolitorio, avendo come presupposto proprio la validità e l'efficacia della sanzione ripristinatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/01/2023

N. 00360/2023REG.PROV.COLL.

N. 05009/2022 REG.RIC.

N. 05010/2022 REG.RIC.

N. 05011/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5009 del 2022, proposto dal signor Vincenzo Castellaneta, in proprio e quale titolare dell’omonima impresa individuale, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco D’Addario ed Enrico Carti, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Maurizio Cucciolla in Roma, corso Vittorio Emanuele II;

contro

il Comune di Montevarchi, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Loriano Maccari, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia;

nei con…

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