Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14999 del 13 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:14999PEN

Massima

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La detenzione di oggetti atti ad offendere, anche se non di proprietà dell'imputato e non utilizzati per scopi offensivi, integra il reato di cui all'art. 4 della Legge n. 110 del 1975, in quanto la loro disponibilità è sufficiente a configurare la fattispecie. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nel valutare la concessione o il diniego delle attenuanti generiche, essendo tenuto a motivare solo in relazione agli elementi ritenuti rilevanti ai fini della decisione, senza dover analizzare analiticamente tutti i fattori dedotti dalla difesa. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, impedendo la costituzione di un valido rapporto processuale, preclude la rilevabilità della prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 18/2014 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 23/06/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con sentenza emessa il 14 giugno 2013, il Tribunale di Udine, sezi…

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