Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37099 del 23 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:37099PEN

Massima

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Il diritto di critica politica non può essere esercitato in modo da offendere la reputazione e la dignità di un professionista, attraverso dichiarazioni non veritiere e lesive della sua correttezza professionale, rese pubblicamente e con consapevolezza della loro diffusione, anche se nell'ambito di un aspro confronto politico. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di diffamazione, deve verificare se le espressioni utilizzate, pur nell'esercizio del diritto di critica, abbiano travalicato i limiti della continenza e della continua necessità, configurando un attacco personale ingiustificato. La tutela della reputazione individuale prevale, in tali casi, sull'esigenza di libera manifestazione del pensiero, quando le dichiarazioni diffamatorie non siano strettamente connesse all'esercizio del diritto di critica politica e travalichino la mera valutazione dell'operato pubblico, divenendo un attacco personale ingiustificato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Lui - Consigliere

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LE. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/10/2008 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. Stabile Carmine (inammissibilita' del ricorso);

udito il dif. Avv. di P.C., avv. D'Antona Goffredo;

udito il dif. avv. Mi…

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