La falsità dell'attestazione di idoneità igienico-sanitaria dell'alloggio del lavoratore straniero, presentata nell'ambito della procedura di emersione del lavoro irregolare di cui alla legge n. 102/2009, non determina la nullità del contratto di soggiorno ai sensi dell'art. 1-ter, comma 12, del d.l. n. 78/2009, convertito in legge, in quanto tale disposizione sanziona esclusivamente le falsità inerenti i dati e i requisiti richiesti per l'attivazione della procedura di emersione, e non anche gli elementi accessori come l'attestazione di idoneità alloggiativa. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a valutare la nuova attestazione di idoneità alloggiativa presentata dal lavoratore, senza poter opporre la nullità del contratto di soggiorno. La norma sulla nullità del contratto di soggiorno, in quanto disposizione sanzionatoria, deve essere interpretata in modo tassativo e non può essere estesa oltre i casi espressamente previsti dalla legge. La falsità documentale emersa nel corso del procedimento, se non attinente agli elementi essenziali della dichiarazione di emersione, non determina l'applicazione della sanzione della nullità, ma consente all'amministrazione di riaprire il procedimento per valutare la nuova documentazione prodotta.