La modifica della disciplina della sosta in aree pubbliche deve rispettare il principio di ragionevolezza e non discriminazione, garantendo ai residenti la possibilità di parcheggiare agevolmente nelle zone di loro interesse, anche se poste al confine tra diverse sottozone. L'amministrazione comunale, nell'esercizio del proprio potere regolamentare in materia di circolazione e sosta, è tenuta a contemperare le esigenze della collettività con il diritto dei residenti di accedere e parcheggiare nelle aree di loro pertinenza, evitando disparità di trattamento ingiustificate. Il provvedimento che limiti irragionevolmente tale diritto dei residenti, senza adeguata motivazione, è pertanto illegittimo e può essere annullato in sede giurisdizionale. L'amministrazione deve garantire un equo bilanciamento tra le diverse esigenze, assicurando ai cittadini residenti la possibilità di parcheggiare agevolmente nelle zone di loro abituale utilizzo, anche se poste al confine tra diverse sottozone, attraverso l'adozione di misure regolamentari proporzionate e non discriminatorie. Il giudice amministrativo è chiamato a verificare la legittimità di tali provvedimenti comunali, annullandoli qualora risultino irragionevoli o sproporzionati rispetto alle finalità perseguite, al fine di tutelare il diritto dei residenti di accedere e parcheggiare nelle aree di loro pertinenza.