Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36933 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36933PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'agente, appartenente a un gruppo criminale organizzato, impone e riscuote il pagamento di somme di denaro dalla persona offesa, esercente commerciale, sfruttando il timore derivante dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dall'assoggettamento omertoso dell'ambiente in cui opera. La valutazione delle dichiarazioni accusatorie della persona offesa, anche se dipendente del soggetto passivo del reato, non richiede particolari cautele quando risulti accertato che essa non sia coimputata in procedimenti connessi e le sue affermazioni trovino riscontri esterni, anche di natura indiziaria. L'aggravante del metodo mafioso è configurabile anche quando il soggetto passivo non sia estraneo all'ambiente criminale, purché risulti provato che l'agente abbia comunque sfruttato la forza di intimidazione del vincolo associativo per imporre il pagamento. Il giudice di merito, nel valutare la prova, può legittimamente ritenere sussistente la responsabilità penale dell'imputato sulla base di un quadro indiziario grave, preciso e concordante, senza necessità di acquisire ulteriori riscontri esterni alle dichiarazioni accusatorie della persona offesa, specie quando la limitata istruttoria dibattimentale sia conseguenza della scelta del rito abbreviato operata dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovan - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. FILIPPINI S - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/11/2016 della CORTE APPELLO di SALERNO:
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSIS) si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. La CORTE APPELLO di SALERNO, co…

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