Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34668 del 13 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34668PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria indebitamente di beni pubblici e falsifica i relativi registri per occultare l'appropriazione e assicurarsene il profitto, commette i reati di peculato, falsità ideologica in atto pubblico e truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione. Tale condotta, caratterizzata dall'abuso della posizione di fiducia ricoperta e dal conseguente danno patrimoniale arrecato all'ente pubblico, integra una grave violazione dei doveri di fedeltà, imparzialità e diligenza propri del pubblico impiegato, in contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione sanciti dall'articolo 97 della Costituzione. La giurisprudenza ritiene che, in tali casi, debba essere riconosciuta la prevalenza delle attenuanti generiche sulla contestata aggravante, in considerazione della particolare tenuità del danno patrimoniale cagionato e della condotta non abituale dell'agente, fermo restando l'applicazione di una pena detentiva commisurata alla gravità complessiva del fatto. Inoltre, la Corte di Cassazione ha affermato che, di fronte a molteplici e convergenti risultanze probatorie, non è necessaria una verifica peritale ulteriore, essendo sufficiente la valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti nel giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. Ti., n. (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il giorno 29.10.2004 dalla Corte d'appello di Firenze;

Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere Dott. Arturo Cortese;

Udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
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