Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28540 del 13 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28540PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali intervenuti per ripristinare l'ordine pubblico, anche in un contesto di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti e alcooliche, non può essere giustificato dall'esimente dell'atto arbitrario, in quanto l'uso della forza fisica e delle manette da parte dei pubblici ufficiali è da ritenersi legittimo e necessario per contenere la reattività dell'individuo e riportare l'ordine nella pubblica struttura, non configurandosi in tale condotta alcun eccesso o abuso nell'esercizio dei poteri di polizia. L'opposizione violenta e minacciosa dell'individuo all'intervento dei pubblici ufficiali, finalizzato al ripristino dell'ordine pubblico, integra i reati di resistenza e lesioni personali, non essendo sufficiente a escludere la responsabilità penale la mera condizione di alterazione psicofisica dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. EM. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/12/2005 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

udito il P.G. in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

non e' comparso il difensore.

FATTO E DIRITTO

La Corte d'Appello di T…

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