La realizzazione di un'opera che comporta la trasformazione permanente del suolo inedificato, come la costruzione di una strada o di un'infrastruttura, costituisce un intervento di nuova costruzione soggetto al previo rilascio del permesso di costruire, ai sensi dell'art. 78, lett. e), della L.R. n. 1/2005 e dell'art. 3, comma 1, lett. e), del D.P.R. n. 380/2001. Tale intervento, incidendo sulle risorse essenziali del territorio, non può essere ricondotto al regime della denuncia di inizio attività (D.I.A.), ma richiede il previo rilascio del permesso di costruire. In caso di realizzazione dell'opera in assenza del necessario titolo abilitativo, l'amministrazione comunale è legittimata ad adottare la misura ripristinatoria della demolizione, ai sensi dell'art. 132 della L.R. n. 1/2005 e dell'art. 10 del D.P.R. n. 380/2001, senza poter applicare la sola sanzione pecuniaria prevista dall'art. 135 della medesima legge regionale. La valutazione circa la permanenza della trasformazione del suolo inedificato non può essere inficiata dalla mera presenza di vegetazione cresciuta successivamente sull'opera realizzata, né dalla natura dei materiali utilizzati, atteso che l'elemento determinante è l'effettiva e duratura modificazione dello stato dei luoghi. Inoltre, l'amministrazione non è tenuta a fornire una specifica motivazione in ordine all'incompatibilità dell'opera con la destinazione urbanistica dell'area, essendo sufficiente l'accertamento della realizzazione di una trasformazione permanente del suolo inedificato, in assenza del necessario titolo abilitativo.