Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe pluriaggravate e di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio è configurabile quando sussistono elementi oggettivi e soggettivi che dimostrino l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra più persone, con ruoli e compiti definiti, volto alla realizzazione di un programma criminoso unitario e duraturo nel tempo, caratterizzato dall'abuso dei poteri inerenti alla funzione pubblica ricoperta da uno dei membri del sodalizio. L'elemento soggettivo del reato di truffa, invece, richiede la prova della volontarietà della condotta ingannatoria, della consapevolezza dell'induzione in errore della pubblica amministrazione e della coscienza dell'ingiustizia del profitto conseguito, anche quando il meccanismo fraudolento sia stato ideato e gestito da altri membri dell'associazione. Pertanto, la mera partecipazione a tale meccanismo, senza la dimostrazione della effettiva consapevolezza del carattere frodatorio della condotta, non è sufficiente per affermare la responsabilità per il reato di truffa.