Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34239 del 10 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34239PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può legittimamente fondare il proprio giudizio sulle risultanze delle intercettazioni telefoniche, la cui interpretazione del linguaggio e del contenuto costituisce questione di fatto rimessa alla sua esclusiva valutazione, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o irrazionalità. Inoltre, nel bilanciare le esigenze cautelari, il giudice può tener conto, da un lato, della gravità dell'ipotesi di reato, dello spessore criminale e della spregiudicatezza del comportamento dell'indagato, e dall'altro, della sua incensuratezza e dell'unicità dell'episodio contestato, per applicare una misura cautelare meno afflittiva, pur in presenza di un concreto pericolo di reiterazione di reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Lionello - Presidente

Dott. BARTOLOMEI Luigi - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BE. Di., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 27.12.2005 del Tribunale del riesame di Catanzaro;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il procedimento;

udita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso, in subordine per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

1. Il Tribunale di Catanzaro, sezione prima penale, ri…

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