Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16023 del 27 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:16023PEN

Massima

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Il concorso nel reato di frode informatica si realizza anche quando il soggetto, pur non essendo l'autore materiale della condotta di alterazione o manipolazione del sistema informatico, mette consapevolmente a disposizione il proprio conto corrente bancario per ricevere il profitto illecito derivante dalla frode, in esecuzione di un previo accordo con l'autore della condotta tipica. In tal caso, il contributo del concorrente, pur non integrando tutti gli elementi costitutivi della fattispecie di reato, risulta comunque determinante per il conseguimento del profitto illecito, essendo diretto a favorire e rendere possibile la realizzazione del delitto. Pertanto, il concorrente risponde a titolo di concorso nel reato di frode informatica, non potendosi altrimenti ipotizzare una condotta criminosa svolta a esclusivo beneficio di un soggetto estraneo e ignaro del reato. Inoltre, qualora il concorrente non avesse partecipato al delitto di frode informatica, la sua condotta potrebbe integrare il reato di riciclaggio, per il quale è previsto un trattamento sanzionatorio più grave. L'affermazione di responsabilità del concorrente non si basa su un unico indizio, ma sulla circostanza che la somma sottratta sia stata versata sul suo conto corrente, unico beneficiario del profitto illecito, senza che egli abbia fornito alcuna giustificazione in merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppin - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO M - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincen - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2018 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORSELLINO MARIA DANIELA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SECCIA Domenico che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
Avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) insiste nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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