Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7545 del 2 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:7545PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, redige un verbale di dichiarazioni spontanee contenente fatti e circostanze riferiti dal dichiarante, compie un atto pubblico la cui soppressione o distruzione, anche se il verbale non è stato ancora completato e sottoscritto, integra il reato di cui all'art. 490 c.p. Ciò in quanto il verbale, pur se non perfezionato in ogni sua parte, rappresenta comunque un atto vero, formato da un soggetto pubblico nell'esercizio di una pubblica funzione, la cui eliminazione dal mondo giuridico comporta la perdita di una prova rilevante di un determinato accadimento o situazione, compromettendo così l'interesse tutelato dalla norma incriminatrice, ossia la conservazione di atti pubblici o scritture private per il loro insostituibile valore documentale. La ricostruzione del contenuto del verbale distrutto, anche se formalmente identica, non è sufficiente ad escludere la rilevanza penale della condotta, qualora il nuovo atto non riproduca integralmente e fedelmente le dichiarazioni originariamente verbalizzate, con conseguente alterazione della verità dei fatti rappresentati. Pertanto, il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, sopprime o distrugge un verbale di dichiarazioni spontanee, anche se non ancora completato e sottoscritto, al fine di redigerne uno nuovo con un contenuto diverso e meno compromettente per il dichiarante, risponde del reato di cui all'art. 490 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso la sentenza del 02/07/2020 della Corte di appello di Palermo;
Visti gli atti provvedimento impugnato il ricorso;
Udite alla relazione svolta dal consigliere Dott. Renato Sessa;
Udito il pubblico ministero in persona del sostituto procuratore Mignolo Olga;
il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore;
l'avvocato (OMISSIS), insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnat…

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