Il proprietario di un immobile è tenuto a rispondere dei danni derivanti da difetti di manutenzione o vizi di costruzione dello stesso, anche se occulti, in quanto la sua qualità soggettiva è il perno intorno al quale ruota la responsabilità civile ex art. 2053 c.c. Pertanto, il sindaco può legittimamente adottare un'ordinanza contingibile e urgente ex art. 54, comma 4, d.lgs. n. 267/2000, volta a imporre al proprietario l'esecuzione di interventi necessari a scongiurare pericoli per la pubblica incolumità, a prescindere da un rigoroso accertamento delle eventuali responsabilità del proprietario in relazione alla situazione di pericolo. Tali ordinanze, espressione di un potere extra ordinem, non hanno natura sanzionatoria ma ripristinatoria, essendo dirette esclusivamente alla rimozione dello stato di pericolo, e pertanto possono essere legittimamente indirizzate al proprietario dell'area, in quanto soggetto nella migliore condizione per eliminare la situazione di rischio. Il decorso del tempo non esclude la sussistenza del presupposto dell'urgenza, essendo sufficiente la mera sussistenza di un pericolo di notevole entità, straordinario ed eccezionale, a prescindere dal fatto che la situazione pericolosa sia risalente o nuova. Inoltre, l'ordinanza contingibile e urgente risulta uno strumento idoneo a fronteggiare la concreta situazione di emergenza, laddove imponga al privato non un'attività generica e particolarmente complessa, ma operazioni essenziali e provvisionali al fine del contenimento della situazione di pericolo immediato.