Cassazione penale Sez. II sentenza n. 186 del 3 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:186PEN

Massima

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Il danneggiamento di una vetrina di un esercizio commerciale affacciata sul marciapiede, commesso durante l'orario di chiusura notturna, integra l'ipotesi di danneggiamento aggravato ai sensi dell'art. 635, comma 2, n. 3, in relazione all'art. 625, n. 7 c.p., in quanto la cosa danneggiata si trova in una condizione di minorata difesa rispetto alla possibilità di danneggiamento da parte di terzi, essendo lasciata al solo rispetto di questi ultimi e non potendo il proprietario esercitare su di essa una diretta e continua sorveglianza intrinsecamente idonea ad impedire l'evento. Tale fattispecie delittuosa, non essendo stata depenalizzata, comporta la responsabilità penale dell'autore del fatto. Il principio di diritto è che la tutela penale rafforzata è giustificata per le cose esposte alla pubblica fede o destinate a pubblico servizio o pubblica utilità, in quanto, per le loro specifiche caratteristiche, si trovano in una condizione di minorata difesa rispetto alla possibilità di danneggiamento da parte di terzi, al cui solo rispetto sono lasciate incustodite. Pertanto, l'effrazione di una vetrina di un locale pubblico affacciata sul marciapiede, durante l'orario di chiusura notturna, integra l'ipotesi di danneggiamento aggravato, non depenalizzata, in quanto il bene danneggiato non può ritenersi affidato alla custodia diretta e continua del proprietario, il quale, in ragione dell'ora e della chiusura dell'esercizio, non si trova sul posto ad esercitare una sorveglianza intrinsecamente idonea ad impedire l'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Salerno;
avverso la sentenza del 28/05/2016 della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato Avv. (OMISSIS)…

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