Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23889 del 22 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23889PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione è un reato grave che comporta la presunzione di pericolosità sociale dell'indagato, la quale giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di confessione per il reato principale, qualora vi siano gravi indizi di colpevolezza desumibili da elementi oggettivi, come le dichiarazioni della persona offesa, le risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e i riscontri medici sulle lesioni subite dalla vittima. Il richiamo per relationem all'ordinanza cautelare emessa nei confronti di un concorrente nel medesimo reato è legittimo e sufficiente a motivare la decisione, in quanto le questioni di diritto trattate sono le medesime. La presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. opera anche in assenza di confessione dell'indagato per il reato principale, essendo sufficiente la gravità del fatto e i precedenti penali per desumere la concreta pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. LE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2416/2009 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 30/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIRACCINI Paola;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. D'Angelo chiedeva l'inammissibilita' del ricorso;

Rilevato che il difensore non e' comparso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale de…

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