Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8374 del 21 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8374PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, previsto dall'art. 594 c.p., è stato abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016, con la conseguenza che il fatto non è più considerato reato. Pertanto, la sentenza di condanna per il reato di ingiuria deve essere annullata senza rinvio, in applicazione del principio di abolitio criminis, con conseguente revoca delle statuizioni civili accessorie, in quanto viene meno il nesso sostanziale tra il fatto penalmente rilevante e l'imputato. La depenalizzazione di un reato comporta l'impossibilità per il giudice penale di pronunciarsi sugli effetti civili, in considerazione della regola generale del collegamento necessario tra condanna penale e statuizioni civili, nonché della diversa disciplina prevista per gli illeciti oggetto di depenalizzazione, che non è applicabile in via analogica alle ipotesi di abolitio criminis.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/05/2014 del TRIBUNALE di BOLZANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MARIA FRANCESCA LOY che ha concluso per l'annullamento senza rinvio con revoca delle statuizioni civili.
udito il difensore dell'imput…

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