Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16656 del 17 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16656PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante da cui possono essere estratte sostanze stupefacenti, anche se finalizzata all'uso personale, costituisce condotta penalmente rilevante ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, articoli 26 e 28, a prescindere dalla distinzione tra coltivazione in senso tecnico-agrario o domestica. Il divieto di coltivazione è generale ed assoluto, salvo il potere di autorizzazione del Ministro della Salute, e la successiva detenzione del prodotto per uso personale non comporta l'assorbimento della precedente condotta di coltivazione nell'illecito amministrativo, essendo l'illecito penale autonomo anche sotto il profilo temporale. Ai fini della punibilità della coltivazione non autorizzata, il giudice deve verificare in concreto l'offensività della condotta, ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile, senza che possa essere imposto all'imputato l'onere di provare la destinazione a sé del prodotto della coltivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

Ar. Gi. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Roma in data 1 marzo 2006;

Visti gli atti, la decisione impugnata ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LANZA Luigi;

Udito il Procuratore Generale Dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E DIRITTO

Ar.Gi. , a mezzo del suo difensore, r…

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