Consiglio di Stato sentenza n. 4666 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:4666SENT

Massima

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Il potere di pianificazione urbanistica generale attribuito al Comune costituisce un apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non sia inficiato da errori di fatto o abnormi illogicità. Le scelte discrezionali dell'Amministrazione riguardo alla destinazione di singole aree non necessitano di specifica motivazione oltre quella rinvenibile nei criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nell'impostazione del piano stesso. Non è configurabile un'aspettativa qualificata ad una destinazione edificatoria in relazione a precedente previsione, ma soltanto un'aspettativa generica ad una reformatio in melius analoga a quella di ogni altro proprietario che aspira ad una utilizzazione più proficua dell'immobile, salvo i casi di previsioni di standard superiori al minimo, di introduzione della destinazione agricola, di giudicati favorevoli al privato proprietario e di convenzioni di lottizzazione precedentemente approvate. La scelta urbanistica di ridurre la capacità edificatoria di un'area, pur essendo diversa da quella precedentemente prevista, non è sindacabile nel merito e risulta motivata in base ai criteri informatori del nuovo piano, senza che il Comune abbia l'onere di fornire una ulteriore, specifica spiegazione. Infine, la valutazione urbanistica costituisce un potere di scelta rispetto al quale non è ipotizzabile una identità di situazioni soggettive ed oggettive che sia il presupposto indispensabile per configurare il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento, in quanto la scelta deve obbedire solo al superiore criterio di razionalità nella definizione delle linee di pianificazione e al perseguimento del superiore interesse della collettività, e non anche ai criteri di proporzionalità distributiva degli oneri e dei vincoli.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/11/2016

N. 04666/2016REG.PROV.COLL.

N. 04464/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4464 del 2006, proposto dalla società "RADi.Cos di ((omissis)) S.a.s.”, in persona del legale rappresentante p.t., dal signor ((omissis)) in proprio e dalla società “Quattro D s.r.l.”, tutti rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via Cola di Rienzo 180;

contro

Comune di Perugia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) 8;
Provincia di Perugia, non costituita in giudizio;

per la riforma

de…

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