Il diniego del permesso di soggiorno per lavoro autonomo è legittimo quando l'amministrazione accerta l'assenza dei requisiti necessari, in particolare la mancanza di documentazione comprovante l'effettivo svolgimento di un'attività commerciale e il possesso di un reddito sufficiente al sostentamento proprio e dei familiari conviventi. L'obbligo di conservazione dei documenti fiscali e contabili grava sull'istante, il quale deve dimostrare di aver adempiuto agli obblighi previsti dalla normativa, anche in regime forfettario. L'amministrazione è tenuta a esperire il contraddittorio procedimentale, notificando il preavviso di rigetto e consentendo all'interessato di produrre osservazioni e documentazione a supporto della propria istanza. Tuttavia, il mancato riscontro da parte dell'istante alle richieste dell'amministrazione legittima il diniego del permesso di soggiorno, in quanto l'onere della prova circa il possesso dei requisiti richiesti grava sull'istante stesso. Il provvedimento di diniego deve essere adeguatamente motivato, con riferimento agli accertamenti svolti e alla mancanza dei presupposti normativamente previsti per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro autonomo.