Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27907 del 8 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27907PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni ai sensi della legge antimafia può essere revocato solo sulla base di nuove prove che dimostrino in modo inequivocabile l'origine lecita dei beni, non essendo sufficiente il mero fatto che l'acquisto degli stessi sia avvenuto in un periodo precedente all'accertata pericolosità sociale del soggetto. Infatti, ai fini della confisca, ciò che rileva è l'accertata provenienza dei beni da attività illecite, a prescindere dal momento temporale in cui tali beni siano stati acquisiti, essendo la misura di prevenzione reale accessoria e strumentale rispetto a quella personale. Pertanto, la mera circostanza che il soggetto sottoposto a misura di prevenzione sia stato denunciato solo per reati non suscettibili di produrre redditi illeciti nel periodo di acquisto dei beni, non è sufficiente a dimostrare l'origine lecita degli stessi, qualora sia accertato che il medesimo soggetto fosse coinvolto in attività criminose pregresse, tali da rendere ragionevole ritenere che i beni siano stati acquisiti con il provento di tali attività. Inoltre, eventuali contrasti tra i giudicati relativi all'accertamento della pericolosità sociale del soggetto non incidono sulla valutazione della legittimità del provvedimento di confisca, essendo questa autonoma e distinta dalla misura di prevenzione personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. Ma. , n. ad (OMESSO);

2) MA. An. , n. a (OMESSO);

avverso il provvedimento in data 14 maggio-28 giugno 2 007 della Corte di appello di Roma;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Conti;

Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, con le quali si chiede il rigetto del ricorso.

FATTO

Con il provvedimento in epigrafe, la Corte di appello di Roma "respingeva l'istanza&q…

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