Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4648 del 30 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4648PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur ampio e garantito, non può essere esercitato in modo tale da travalicare i limiti della legittima manifestazione del pensiero e degenerare in attacchi personali finalizzati unicamente a ledere la reputazione e la dignità altrui. Affinché la critica possa ritenersi scriminata ai sensi dell'art. 51 c.p., è necessario che essa si mantenga su un piano esclusivamente valutativo, senza trascendere in espressioni offensive e gratuitamente diffamatorie, anche qualora i fatti sottostanti siano veritieri, e che si inserisca in un contesto di polemica intensa e dichiarata su temi di rilevanza sociale, frutto di opposte concezioni. L'utilizzo dell'argumentum ad hominem, con l'attribuzione di qualifiche come "bugiardo" e "calunniatore" finalizzate unicamente a screditare la persona, è incompatibile con i limiti del legittimo esercizio del diritto di critica, a prescindere dalla veridicità di quanto affermato, essendo volto al solo scopo di esporre il soggetto al pubblico ludibrio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefa - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 707/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 30/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Giuseppina che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS)…

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