Consiglio di Stato sentenza n. 2447 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:2447SENT

Massima

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La declassificazione di una porzione di suolo pubblico demaniale (quale una piazza comunale) al patrimonio disponibile dell'ente locale, al fine di alienarla a privati, è legittima solo se sussistono i presupposti normativi e di fatto che giustificano tale operazione, in particolare: 1) La competenza a disporre la declassificazione spetta all'ente proprietario (il Comune) e non può essere esercitata in base a norme abrogate. La declassificazione di strade comunali rientra nella competenza regionale ai sensi dell'art. 2, commi 8 e 9, del Codice della Strada, salvo l'eccezione prevista dal comma 5 dell'art. 13 per le strade che abbiano perso le caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, ipotesi che non ricorre per le piazze comunali. 2) L'alienazione di una porzione di suolo pubblico demaniale deve essere sorretta da un concreto e attuale interesse pubblico, che giustifichi il sacrificio dell'uso pubblico del bene. L'amministrazione deve adeguatamente motivare in tal senso, valutando gli effetti della sottrazione di tale porzione sulla viabilità e circolazione pubblica. 3) Il legittimo affidamento del privato acquirente può essere superato quando l'iniziativa procedimentale sia partita dal privato stesso in violazione dei doveri di solidarietà sociale, l'illegittimità del provvedimento sia palese e l'esercizio del potere di autotutela sia tempestivo. 4) L'amministrazione, in presenza di vizi di legittimità del provvedimento di declassificazione e alienazione, ha la facoltà di esercitare il potere di autotutela, senza essere obbligata a promuovere un procedimento di sanatoria.

Sentenza completa

N. 04517/2004
REG.RIC.

N. 02447/2014REG.PROV.COLL.

N. 04517/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4517 del 2004, proposto dalla società Cost s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso quest’ultimo in Roma, via Cola di Rienzo n. 111;

contro

Comune di Roccaraso, in persona del sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) n. 5;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per l’Abruzzo - L'Aquila - n. 260 del 15 maggio 2003.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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