Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18705 del 15 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:18705PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, relativa all'aver agito per contribuire alla realizzazione delle illecite attività di un'associazione mafiosa e per agevolare e rafforzare la stessa, non può essere automaticamente riconosciuta sulla base di un generico riferimento all'appartenenza dell'indagato a tale associazione, senza un'adeguata motivazione che dimostri il concreto collegamento tra la condotta dell'indagato e le finalità dell'associazione mafiosa. Il giudice è tenuto a verificare in concreto la sussistenza di tale aggravante, non potendo ritenerla già accertata sulla base di precedenti provvedimenti cautelari relativi ad altri indagati. L'omessa o insufficiente motivazione su tale aspetto determina la nullità del provvedimento impugnato, con conseguente rinvio al giudice di merito per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. Presidente del 02/02/2 -

Dott. BEVERE Antonio rel. Consigliere SENTE -

Dott. DE BERARDINIS ((omissis)) N. -

Dott. SABEONE ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. Consigliere N. 43425/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 100/2011 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 04/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. SCARDACCIONE ((omissis)): di rigetto;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

FATTO E DIRITTO

Con ordinanza 4.7.2011,…

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