Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27883 del 6 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27883PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il dipendente pubblico che accede abusivamente, mediante l'utilizzo delle proprie credenziali di accesso, al sistema informatico di interesse pubblico di cui è incaricato, violando i limiti e le condizioni stabiliti dal titolare del sistema, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico, ai sensi dell'art. 615-ter c.p., a prescindere dalle finalità soggettive che hanno motivato l'accesso. Infatti, l'elemento oggettivo del reato si realizza con l'accesso o il mantenimento nel sistema in violazione delle prescrizioni impartite dal titolare per delimitarne l'accesso, senza che rilevino gli scopi e le finalità che hanno mosso l'agente. Pertanto, integra il reato l'accesso ai dati anagrafici e fiscali di soggetti diversi da quelli di interesse del dipendente, qualora tale accesso esuli dai limiti oggettivi dell'autorizzazione connessa al servizio svolto. Inoltre, il dolo del reato è integrato dalla volontarietà dell'accesso abusivo, senza che sia necessaria la prova di un esplicito divieto di accesso, essendo sufficiente che l'agente abbia consapevolmente violato i limiti e le condizioni stabiliti dal titolare del sistema per l'esercizio della propria funzione. Infine, l'eventuale diffusione pubblica di alcuni dati non esclude l'abusività dell'accesso, in quanto l'autorizzazione all'accesso è comunque limitata alle specifiche ragioni di servizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) n. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1412/2012 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 5 marzo 2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 9 febbraio 2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVANI PIERO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI LEO G., che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
IN FATTO E DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe la Corte d'Appello di Reggio Calabr…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.