Cassazione penale Sez. V sentenza n. 805 del 28 agosto 1991
ECLI:IT:CASS:1991:805PEN
Massima
Massima ufficiale
La fase procedimentale delle indagini preliminari si differenzia ontologicamente da quella del giudizio di merito, sicche` non sempre le regole dettate per regolamentare l`attivita` di giurisdizione nella seconda debbono essere osservate dagli organi giudiziari che procedono nel corso della prima. In particolare, a fondamento della misura cautelare personale da adottare in fase di indagini preliminari non puo` richiedersi l`allegazione di prove incontrovertibili, non potendosi equiparare la decisione relativa alla applicazione della misura cautelare personale alla decisione di merito sulla fondatezza dell`accusa. Questa e` caratterizzata dalla esigenza di individuazione di incontrovertibili prove circa la sussistenza del fatto inquadrabile in una fattispecie penale e la commissione da parte del reo in presenza di requisiti oggettivi e soggettivi voluti dalla norma sostanziale; quella e` sostenuta dalla prospettazione di "gravi indizi di colpevolezza" (art. 273, comma primo, cod. proc. pen.) i quali, proprio perche` tali, debbono necessariamente affidarsi a regole di giudizio diverse da quelle applicabili in tema di prova. (Nella fattispecie il ricorso, rigettato dalla Corte, assumeva che il complesso indiziario posto a fondamento della misura cautelare personale non risultava incontrovertibile a causa di asserite imprecisioni e contraddizioni individuabili nelle dichiarazioni dei correi).
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