Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29488 del 13 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29488PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare i ricorsi proposti avverso la sentenza di appello, afferma che il giudizio di penale responsabilità degli imputati in ordine ai reati di rapina pluriaggravata ed altri reati connessi è adeguatamente motivato e privo di vizi logici o giuridici. In particolare, la Corte ritiene che la sentenza impugnata abbia correttamente valorizzato, quali elementi probatori decisivi, le risultanze di un'intercettazione ambientale in cui l'imputato si mostrava preoccupato per le immagini registrate dalla telecamera a circuito chiuso che avevano ripreso l'azione criminosa, configurando tale intercettazione come una "confessione indiretta". Inoltre, la Corte evidenzia che le doglianze relative alle ricognizioni di persona effettuate dalle persone offese sono inammissibili, in quanto tali prove sono state già valutate dal giudice di primo grado, senza che il ricorrente abbia dimostrato il carattere decisivo di tale prova. Quanto alle ulteriori censure, la Corte le ritiene manifestamente infondate, rilevando che la motivazione della sentenza impugnata è esauriente e priva di vizi logici o giuridici. In particolare, in relazione ai reati di falso, la Corte afferma che le dichiarazioni delle persone offese sulla visione dei decreti di perquisizione contenenti le loro generalità sono sufficienti a provare l'esistenza di tali documenti, anche in assenza del loro rinvenimento materiale. Inoltre, la Corte esclude la configurabilità della scriminante dello stato di necessità prospettata dalla difesa in relazione ai falsi documenti utilizzati dall'imputato per sottoporsi a cure mediche, in quanto il pericolo dell'incriminazione era stato volontariamente causato dall'imputato. Infine, la Corte dichiara inammissibile la censura relativa alla determinazione della pena, rilevando che la motivazione della sentenza impugnata indica chiaramente la pena base e gli aumenti disposti per ciascun reato in continuazione, rientrando la graduazione della pena nella discrezionalità del giudice di merito, esercitata in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanni - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A.R - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/04/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere LUCIANO IMPERIALI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CARMINE STABILE che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore avv. (OMISSIS) del foro di Palermo che ha chiesto per lo (O…

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