La sospensione cautelare della licenza fiscale di esercizio di un deposito fiscale, disposta dall'amministrazione doganale per il venir meno del requisito della prestazione di cauzione, deve essere adeguatamente motivata in ordine alla sussistenza di "gravi ragioni" che rendano opportuna l'immediata cessazione dell'attività produttiva, ai sensi dell'art. 21-quater della legge n. 241/1990. Tali gravi ragioni non possono essere individuate nella mera esigenza di tutela degli interessi erariali, atteso che la normativa di settore (art. 64 del d.lgs. n. 504/1995) prevede un termine di trenta giorni per la ricostituzione della garanzia, senza disporre la sospensione immediata della licenza. Inoltre, l'amministrazione non può integrare la motivazione del provvedimento cautelare con elementi fattuali non risultanti dagli atti del procedimento, come eventuali vicende penali riguardanti i gestori dell'impresa, in quanto ciò configurerebbe un'inammissibile integrazione postuma della motivazione.