Il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato è legittimo qualora lo straniero non dimostri di avere percepito nel corso degli anni della sua permanenza in Italia alcun reddito derivante da fonte lecita che gli consenta, in modo sufficiente e continuativo, un adeguato e dignitoso sostentamento sul territorio nazionale, condizione essenziale per permanere in Italia. La circostanza che lo straniero conviva con un congiunto in grado di sostenerlo economicamente è del tutto irrilevante ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, in assenza di redditi derivanti da fonte lecita e adeguati, non rientrando tale legame familiare tra quelli contemplati dalla normativa di riferimento. Pertanto, l'amministrazione non è tenuta a considerare tale circostanza, così come la lunga permanenza dello straniero in Italia, ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, essendo il requisito del possesso di redditi sufficienti e continuativi da fonte lecita condizione essenziale e imprescindibile per la permanenza dello straniero nel territorio nazionale.