La risoluzione anticipata di un contratto di concessione, disposta dall'amministrazione committente per l'inadempimento delle obbligazioni poste a carico del concessionario privato, attiene alla fase esecutiva del rapporto contrattuale e implica la valutazione di un atto avente come effetto tipico lo scioglimento del contratto, incidendo sul diritto soggettivo del concessionario alla prosecuzione del rapporto. Pertanto, tale controversia rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, ai sensi dell'art. 11 del Codice del processo amministrativo, e non in quella del giudice amministrativo. La giurisprudenza consolidata afferma che ogni questione relativa al recesso esercitato nel corso del rapporto contrattuale riguarda l'esercizio di diritti potestativi iscrivibili nell'autotutela di diritto privato, con conseguente radicamento della giurisdizione del giudice ordinario. Ciò vale anche per le controversie aventi ad oggetto la risoluzione anticipata del contratto, autoritativamente disposta dall'amministrazione committente a causa dell'inadempimento delle obbligazioni poste a carico del privato. Tali controversie, infatti, attengono alla fase esecutiva del rapporto contrattuale e implicano la valutazione di un atto avente come effetto tipico lo scioglimento del contratto, incidendo sul diritto soggettivo dell'appaltatore alla prosecuzione del rapporto. Di conseguenza, la giurisdizione sulla controversia relativa alla risoluzione anticipata di un contratto di concessione, disposta dall'amministrazione per l'inadempimento del concessionario privato, spetta al giudice ordinario e non al giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 11 del Codice del processo amministrativo.