Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2439 del 21 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2439PEN

Massima

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Il patteggiamento, quale particolare forma di definizione del processo penale, è soggetto a limiti ristretti di impugnabilità in Cassazione, circoscritti ai soli motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza. Pertanto, i motivi di ricorso che denuncino la generica descrizione del fatto nel capo di imputazione o l'omessa valutazione delle condizioni per il proscioglimento ex art. 129 c.p.p. non rientrano tra quelli ammissibili avverso la sentenza di patteggiamento, comportando l'inammissibilità del ricorso per Cassazione. Tale limitazione dell'impugnabilità trova giustificazione nella natura premiale e deflattiva del patteggiamento, che richiede un bilanciamento tra l'esigenza di celerità processuale e il rispetto delle garanzie difensive, privilegiando la prima rispetto a talune censure che, pur astrattamente rilevanti, non incidono sulla regolarità del consenso espresso dall'imputato o sulla corretta applicazione della pena concordata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierlui - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO E. A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/06/2020 del TRIBUNALE di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA.
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe il Tribunale di Lecce, su concorde richiesta delle parti, ha applicato a (OMISSIS), ai sensi dell'articolo 444 c.p.p., la pena ritenuta di giustizia in relazione al reato di cui all'articolo 385 c.p., commi 1 e 3.
2. L'imputato, a mezzo del proprio difensore…

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