La localizzazione degli impianti di distribuzione di carburanti costituisce un mero adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in tutte le zone e sottozone del piano regolatore generale non sottoposte a particolari vincoli paesaggistici, ambientali o monumentali e non comprese nelle zone territoriali omogenee A, anche all'interno delle fasce di rispetto stradali, purché nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza e di tutela della circolazione stradale. Pertanto, la realizzazione di tali impianti è ammessa anche in zone classificate come agricole dal piano regolatore, qualora il comune, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, non abbia previsto specifici livelli di tutela ambientale o paesaggistica per tali aree, e a condizione che siano rispettate le distanze minime dalla sede stradale stabilite dalla normativa, che possono essere derogate fino a 30 metri qualora l'area sia ricompresa nel centro abitato, secondo la perimetrazione effettuata dal comune ai sensi del Codice della Strada. Il comune, nell'ambito della propria competenza pianificatoria, può pertanto ricomprendere nell'abitato anche aree agricole limitrofe alle principali arterie stradali, senza che ciò comporti un'indebita espansione del centro abitato, purché tale scelta risulti adeguatamente motivata e non contrasti con specifiche prescrizioni di tutela ambientale o paesaggistica.