Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15648 del 10 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15648PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve compiere un'attenta disamina di tutti gli elementi probatori emersi, senza limitarsi a considerare singoli aspetti isolati, ma operando una valutazione complessiva e ponderata che tenga conto anche di eventuali elementi di segno contrario, come dichiarazioni della persona offesa o circostanze che possano deporre per una diversa ricostruzione dei fatti. La motivazione del provvedimento deve dare conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali taluni elementi probatori sono stati ritenuti prevalenti rispetto ad altri, senza incorrere in manifeste illogicità o irragionevolezze. Il giudice di legittimità, nel sindacare la correttezza di tale valutazione, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, se questa risulta adeguatamente motivata e rispettosa dei canoni di logicità e ragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) FI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 30/10/2008 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIOTALLEVI GIOVANNI;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che chiede annullarsi con rinvio il provvedimento impugnato;

udito il difensore avv. ((omissis)) di Barletta.

MOTIVI DELLA …

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