Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23025 del 31 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23025PEN

Massima

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Il procedimento di prevenzione personale e patrimoniale presuppone la valutazione della pericolosità sociale del soggetto proposto, da accertarsi in relazione alle fattispecie criminologiche previste dalla legge. Tale valutazione deve essere effettuata in modo congruo, logico e articolato, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto rilevanti, anche se non sfociati in condanne penali definitive. Tuttavia, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla sola violazione di legge, essendo escluso ogni controllo sulla motivazione, salvo i casi di motivazione apparente o inesistente. Pertanto, la Corte di Cassazione non può valutare eventuali vizi logici o insufficienze della motivazione, dovendo limitarsi a verificare la correttezza giuridica del procedimento e della decisione adottata dalla Corte di Appello. La possibilità di applicare disgiuntamente la misura di prevenzione patrimoniale dalla misura personale non introduce una "actio in rem", restando comunque necessaria la dimostrazione della pericolosità sociale del soggetto al momento dell'acquisto dei beni da sottoporre a confisca. In ogni caso, la valutazione della pericolosità sociale deve essere effettuata in modo complessivo, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto rilevanti, anche se risalenti nel tempo, senza limitarsi a singoli episodi o condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
(OMISSIS);
avverso il decreto n. 99/2014 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 10/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI VINCENZO;
lette le conclusioni del P.G. Dott.ssa CARDIA Delia, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 10 luglio 2015, la Corte …

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