Il provvedimento di revoca delle misure di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale può essere legittimamente adottato dall'autorità competente qualora il beneficiario abbia tenuto un comportamento non rispettoso delle regole della struttura di accoglienza, ponendo in essere atteggiamenti aggressivi e offensivi nei confronti di altri soggetti. In tali ipotesi, il provvedimento di revoca non viola le disposizioni di legge e non costituisce un eccesso di potere, in quanto l'autorità amministrativa è tenuta a garantire il corretto funzionamento delle strutture di accoglienza e la tutela degli altri ospiti, potendo legittimamente disporre la revoca delle misure di accoglienza nei confronti di coloro che non si conformano alle regole della struttura. Tuttavia, il provvedimento di revoca deve essere adeguatamente motivato e proporzionato rispetto alla gravità della condotta tenuta dall'interessato, al fine di assicurare il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Inoltre, la revoca delle misure di accoglienza non può comportare la violazione dei diritti fondamentali del richiedente protezione internazionale, quali il diritto al rispetto della dignità umana e il divieto di trattamenti inumani o degradanti. Pertanto, l'autorità competente, nel disporre la revoca, deve valutare attentamente la situazione personale del beneficiario e le eventuali conseguenze pregiudizievoli derivanti dalla perdita delle misure di accoglienza, al fine di adottare una decisione proporzionata e rispettosa dei diritti fondamentali della persona.