Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6932 del 17 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6932PEN

Massima

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Il delitto di sequestro di persona si configura anche quando la limitazione della libertà personale della vittima, pur non essendo assoluta e obiettivamente insuperabile, sia tuttavia tale da privare la stessa della capacità di determinarsi ed agire secondo la propria autonoma e indipendente volontà, in relazione alle particolari circostanze del caso concreto. A tal fine, è sufficiente che l'attività intimidatoria o l'apprestamento di misure dirette ad impedire o scoraggiare l'allontanamento dai luoghi ove si intende trattenere la vittima, siano idonei a determinare la privazione della libertà fisica di quest'ultima, con riguardo alle sue specifiche capacità di reazione. Pertanto, integra il delitto di sequestro di persona la condotta di colui che costringe la vittima, sotto minaccia o con l'uso della forza, a salire su un'automobile, indipendentemente dalla durata dello stato di privazione della libertà, che può essere anche limitato nel tempo. Ai fini della valutazione delle dichiarazioni della persona offesa in sede cautelare, non trova applicazione la regola di cui all'art. 192, commi 3 e 4 c.p.p., relativa all'incompatibilità a testimoniare, qualora i reati reciprocamente commessi si collochino in contesti spaziali e temporali diversi e in difetto del necessario collegamento naturalistico fra le condotte. Inoltre, la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunta dalla gravità della condotta in concreto, dalle modalità operative, dalla pluralità di concorrenti, dalla brutalità della violenza esercitata, dall'utilizzo di armi, dalla durata della privazione della libertà personale, nonché dal movente della "spedizione punitiva", senza che sia necessario un riferimento esclusivo alla sola gravità del titolo di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. CANANZI Francesc - rel. Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/05/2022 del TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CANANZI FRANCESCO;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI PERLA, che ha chiesto rigettarsi i ricorsi;
lette le conclusioni depositate in data 7 dicembre 2022, con le quali gli avvocati AMATO STEFANIA e BRUNORI MATTEO, …

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