Il termine decadenziale di 60 giorni per l'impugnazione di un provvedimento amministrativo, stabilito dall'art. 21 della legge 1034/71, è un termine perentorio che non ammette deroghe o eccezioni, neppure in caso di ignoranza della norma da parte del destinatario del provvedimento. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'irricevibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza dei motivi di impugnazione. Il principio di tassatività dei termini decadenziali previsti dalla legge per l'esercizio dell'azione giurisdizionale amministrativa risponde all'esigenza di garantire la certezza dei rapporti giuridici e l'efficienza dell'azione amministrativa, non consentendo di rimettere in discussione provvedimenti ormai consolidati per il decorso del tempo. L'ignoranza della norma che fissa il termine di impugnazione non può essere considerata una causa di errore scusabile, in quanto il termine è stabilito con chiarezza dalla legge e la sua conoscenza è onere del destinatario del provvedimento. Il rispetto dei termini decadenziali costituisce, pertanto, un presupposto inderogabile per l'ammissibilità del ricorso giurisdizionale, a tutela della stabilità e certezza degli atti amministrativi.