Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5732 del 13 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:5732PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è un reato a forma libera, le cui condotte costitutive possono essere diverse tra loro ma riconducibili ad una stessa matrice quando significative di appartenenza ad una organizzazione mafiosa determinata. La partecipazione ad una associazione mafiosa può essere provata non solo attraverso la dimostrazione di specifiche condotte criminose finalizzate al perseguimento degli scopi del sodalizio, ma anche mediante l'accertamento dell'utilizzo del metodo mafioso, quale componente essenziale dell'appartenenza all'organizzazione, come l'esercizio di poteri intimidatori, la gestione di conflitti interni con il ricorso alla minaccia della "guerra", l'intervento di esponenti di vertice per dirimere questioni di interesse comune, la cura della latitanza di affiliati. Tali elementi, anche se non espressamente contestati nel capo di imputazione, possono essere legittimamente posti a fondamento della condanna per il reato associativo, senza che ciò integri una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, atteso che il reato di cui all'art. 416-bis c.p. è caratterizzato da una struttura a forma libera che consente di ritenere provata la partecipazione all'associazione mafiosa anche sulla base di condotte diverse da quelle specificamente indicate nell'imputazione, purché riconducibili alla medesima matrice criminosa. Inoltre, il sopravvenuto stato detentivo dell'imputato non determina la necessaria ed automatica cessazione della sua partecipazione al sodalizio mafioso, atteso che la relativa struttura, caratterizzata da complessità, forti legami tra gli aderenti e notevole spessore dei progetti delinquenziali a lungo termine, accetta il rischio di periodi di detenzione degli aderenti, soprattutto in ruoli apicali, senza che ciò ne impedisca totalmente la partecipazione alle vicende del gruppo ed alla programmazione delle sue attività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/11/2017 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Aniello Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'i…

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