Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37053 del 18 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37053PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sentenza di condanna per tentato omicidio, afferma che la responsabilità dell'imputato è comprovata dalle dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni oculari, nonché dalla documentazione sanitaria delle gravi lesioni riportate dalla vittima, le quali, per la loro gravità, il distretto anatomico leso e la micidialità del mezzo utilizzato, rendono evidente la volontà omicida dell'agente. La tesi difensiva dell'imputato di essersi limitato a sottrarsi ad un'aggressione è ritenuta del tutto inverosimile e contraddetta dalle risultanze probatorie. Pertanto, il giudice di legittimità, nel confermare la condanna, ribadisce il principio secondo cui la responsabilità penale per il reato di tentato omicidio può essere affermata quando le modalità dell'azione, la natura e l'entità delle lesioni cagionate, nonché l'assenza di lesioni sull'agente, rendano evidente la volontà omicida, anche in assenza di una confessione o di una dichiarazione espressa dell'imputato in tal senso, essendo sufficiente la ricostruzione del fatto sulla base delle risultanze probatorie complessivamente valutate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AH. BO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 555/2008 CORTE APPELLO di SALERNO, del 21/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Dott. D'((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per la inammissibilita'…

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