Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45673 del 17 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45673PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La contestazione di una circostanza aggravante non richiede la specifica indicazione della norma che la prevede, essendo sufficiente la precisa enunciazione "in fatto" della stessa, affinché l'imputato possa avere cognizione degli elementi di fatto che la integrano. Tuttavia, in sede di legittimità, è possibile prospettare un'interpretazione del significato di una intercettazione diversa da quella proposta dal giudice di merito, qualora risulti un travisamento della prova, ossia il giudice di merito ne abbia indicato il contenuto in modo difforme da quello reale e tale difformità sia decisiva ed incontestabile. In tali ipotesi, la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio per un nuovo esame. La massima giuridica che esprime tale principio di diritto è la seguente: La contestazione di una circostanza aggravante non richiede la specifica indicazione della norma che la prevede, essendo sufficiente la precisa enunciazione "in fatto" della stessa, affinché l'imputato possa avere cognizione degli elementi di fatto che la integrano. Tuttavia, in sede di legittimità, è possibile prospettare un'interpretazione del significato di una intercettazione diversa da quella proposta dal giudice di merito, qualora risulti un travisamento della prova, ossia il giudice di merito ne abbia indicato il contenuto in modo difforme da quello reale e tale difformità sia decisiva ed incontestabile. In tali ipotesi, la sentenza impugnata deve essere annullata con rinvio per un nuovo esame, al fine di garantire il rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa dell'imputato. Il giudice di rinvio, nel riesaminare la questione, dovrà tenere conto dell'interpretazione prospettata in sede di legittimità, qualora risulti fondata, e procedere ad una nuova valutazione complessiva degli elementi di prova, senza essere vincolato alle conclusioni raggiunte in precedenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 387/2013 CORTE APPELLO di CATANIA, del 28/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. GALASSO A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza deliberata il 28/11/2014, la Corte di appello di Catan…

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