Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36755 del 25 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36755PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve considerare non solo i requisiti oggettivi, ma anche la concreta pericolosità sociale del condannato, desunta dalla gravità del reato commesso, dal contesto in cui è maturato e dalla valutazione complessiva della personalità dello stesso. Nonostante la sussistenza di condizioni oggettive favorevoli, il giudice può legittimamente negare la misura alternativa qualora ritenga che questa non sia idonea a prevenire il rischio di recidiva, in particolare quando il reato è stato commesso in ambito familiare e ha rivelato una personalità violenta e incontrollata del condannato. In tali casi, il giudice deve motivare adeguatamente la propria valutazione sulla pericolosità sociale, senza limitarsi a un generico richiamo alla gravità del fatto, ma analizzando in modo approfondito tutti gli elementi rilevanti della personalità del soggetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DR. IS. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/12/2007 TRIB. SORVEGLIANZA di TARANTO; sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIRACCINI PAOLA; Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. D'ANGELO Giovanni, chiedeva l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di sorveglianza di Taranto rigettava la richiesta di semiliberta' avanzata da DR. Is. ri…

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