Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39759 del 31 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:39759PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale non richiede l'esistenza di un nesso causale tra i fatti di distrazione e il successivo fallimento, essendo sufficiente che l'agente abbia cagionato il depauperamento dell'impresa, destinandone le risorse ad impieghi estranei alla sua attività. L'elemento soggettivo del dolo è integrato dalla rappresentazione e volontà dell'agente di realizzare condotte che comportino un immediato e percepibile effetto di radicale impoverimento del patrimonio sociale, senza giustificazione nella fisiologica gestione dell'impresa. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessario che l'agente abbia previsto e voluto il fallimento, essendo sufficiente che egli si sia rappresentato e abbia accettato il rischio di un pregiudizio per le ragioni dei creditori. La concessione delle attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, che può fondarla su un solo elemento ritenuto prevalente tra quelli indicati dall'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica disamina di tutti i fattori invocati dall'imputato. In caso di pluralità di condotte tipiche di bancarotta nell'ambito del medesimo fallimento, le stesse mantengono la propria autonomia ontologica, dando luogo ad un concorso di reati, unificati ai soli fini sanzionatori nel cumulo giuridico previsto dall'art. 219, comma 2, n. 1, L. Fall.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Catania in data 09/03/2016;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre avverso la pronuncia …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.