Consiglio di Stato sentenza n. 3246 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:3246SENT

Massima

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La cessione gratuita di aree al Comune, prevista nell'ambito di un piano di lottizzazione, comporta la definitiva sottrazione di tali aree alla possibilità di edificazione, anche in caso di successiva decadenza del piano stesso per decorso del termine decennale di efficacia. Ciò in quanto, una volta utilizzata l'area ai fini del raggiungimento degli standard urbanistici necessari per consentire l'edificazione prevista dal piano, essa non può più essere considerata "libera" e disponibile per una nuova edificazione, essendo ormai definitivamente destinata al soddisfacimento degli interessi pubblici. La destinazione impressa al suolo dal piano di lottizzazione, pertanto, non cessa di avere efficacia per il solo decorso del termine decennale, in quanto essa costituisce un "momento di attuazione" già definito del piano stesso, che non può essere ignorato nelle successive pianificazioni. Diversamente opinando, si giungerebbe all'assurda conclusione che ogni nuova pianificazione urbanistica dovrebbe prescindere dalla precedente, considerando il territorio solo nella sua mera possibilità di edificazione, anziché come un bene da conformare per il migliore sviluppo della comunità, salvaguardando i diritti costituzionalmente garantiti degli individui che su di esso vivono ed operano. Inoltre, una volta utilizzato per la definizione complessiva degli standard di un territorio oggetto di piano di lottizzazione, il singolo terreno, ancorché non interessato da edificazione ed anche se eventuali destinazioni, quali quella a verde pubblico, non hanno avuto attuazione, non può essere considerato disponibile ai fini di una successiva edificazione, essendo ormai definitivamente destinato al soddisfacimento degli interessi pubblici. Ciò vale anche nel caso in cui il privato abbia aderito al consorzio di lottizzazione senza avere alcun diritto edificatorio a fronte della cessione dell'area, in quanto ciò che rileva è l'assunzione degli obblighi derivanti dalla convenzione, che comporta la definitiva sottrazione dell'area alla possibilità di edificazione.

Sentenza completa

N. 03864/2014
REG.RIC.

N. 03246/2016REG.PROV.COLL.

N. 03864/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3864 del 2014, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), , rappresentati e difesi dagli avv. Nicolò Paoletti, ((omissis)), con domicilio eletto presso Nicolo' Paoletti in Roma, ((omissis)) 34;

contro

Comune di Ladispoli, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, Via Trionfale, 7032;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE II BIS n. 10317/2013, resa tra le parti, concernente diniego permesso di costruire - ris.danni

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in…

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