Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, in materia di autorizzazione integrata ambientale (AIA), ha stabilito che: 1. La revoca dell'AIA non può avvenire in modo automatico per il semplice decorso di un termine, ma richiede l'adozione di un ulteriore provvedimento da parte dell'autorità competente, in applicazione dell'art. 29-decies, comma 9, lett. c) del d.lgs. 152/2006. 2. Il termine assegnato all'impresa per adeguarsi alle prescrizioni deve essere ragionevole e congruo rispetto alle tempistiche tecniche necessarie, come ad esempio per il campionamento e le analisi delle acque. 3. L'applicazione del principio di precauzione di cui all'art. 301 del d.lgs. 152/2006 consente all'autorità di adottare misure cautelari, come la sospensione dell'attività, anche in presenza di pericoli solo potenziali per la salute e l'ambiente, sulla base di una preliminare valutazione scientifica obiettiva. 4. Le valutazioni tecniche dell'autorità ambientale (ARPA) sono sindacabili dal giudice amministrativo solo in caso di errori macroscopici, non essendo sufficiente la mera contrapposizione di valutazioni tecniche opinabili della parte ricorrente. 5. Il giudice non può sindacare la legittimità di provvedimenti di sequestro penale, la cui efficacia esorbita dalla sua cognizione.