Il procedimento disciplinare a carico del detenuto è nullo qualora la contestazione dell'addebito non sia stata effettuata con la contestuale convocazione davanti al Consiglio di Disciplina, entro un termine ragionevole e congruo per consentire all'incolpato di predisporre adeguatamente la propria difesa, in ossequio alle garanzie procedimentali previste dalla normativa penitenziaria e dalle Regole Penitenziarie Europee. Il rifiuto del detenuto di partecipare all'udienza disciplinare, fissata con un preavviso inadeguato, non può essere considerato come sanatoria della nullità, in quanto dimostra l'assoluta mancanza di consenso a celebrare un procedimento irregolarmente instaurato. La violazione delle prescrizioni procedimentali è riconducibile alla categoria delle nullità degli atti processuali, in ragione della connessione funzionale tra il giudizio disciplinare e il procedimento giurisdizionale di reclamo, con conseguente estensione della disciplina non solo agli aspetti strutturali, ma anche a quelli funzionali riguardanti le modalità di deduzione del vizio.