Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25121 del 22 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25121PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere legittimamente applicata quando sussiste un'attuale e perdurante pericolosità sociale del soggetto, desumibile non solo da precedenti penali e procedimenti in corso, ma anche da una complessiva valutazione della sua personalità e del suo comportamento tenuto nel corso degli anni, che evidenzi una lunga carriera delinquenziale e modalità criminali professionali, anche se intervallate da periodi di attività lavorativa, senza che la mera attività lavorativa sia di per sé sufficiente a neutralizzare la spinta criminogena. La motivazione del provvedimento che applica tale misura di prevenzione non è viziata da carenza o illogicità quando, pur senza considerare tutti gli elementi favorevoli al soggetto, risulti comunque adeguatamente argomentata in relazione ai presupposti di legge, senza che assuma rilievo la tempestività della notifica del rinvio dell'udienza, essendo sufficiente il termine minimo di dieci giorni previsto per la prima udienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AB. AN. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 3/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 04/06/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette le conclusioni del P.G. Dott. STABILE Carmine che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto del 4 giugno 2010 la Corte d'appello di Bologna, modificando il provvedimento emesso il 23 ottobre 2009 dal Tribunale di Bologna, con il…

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