Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17870 del 29 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17870PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve effettuare un'approfondita analisi degli elementi probatori a carico dell'indagato, verificando la loro gravità, precisione e concordanza, nonché la concreta e attuale pericolosità sociale dello stesso, al fine di adottare la misura cautelare più idonea ed adeguata al caso concreto. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica, esauriente e congruente, dando conto in modo chiaro e dettagliato delle ragioni che hanno condotto all'adozione della specifica misura, in modo da consentire il controllo di legittimità da parte del giudice di legittimità. L'inosservanza di tali principi comporta l'annullamento del provvedimento per violazione di legge e/o mancanza o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Br. Ca. , nata a (OMESSO);

indagata dei reati di cui all'articolo 416 c.p., Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 3;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Palermo in data 3.06.2008 che ha sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari, applicatale dal GIP, con quella del divieto di dimora in (OMESSO);

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata, il ricorso e la dichiarazione di rinuncia al ricorso;

Sentita ne…

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