Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35776 del 29 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35776PEN

Massima

Il reato di falsità ideologica commesso in atti pubblici, con riferimento alla falsificazione di firme apposte sulla presentazione di una lista elettorale, determina la competenza del tribunale del luogo in cui si trova il soggetto passivo del reato, ossia la persona la cui firma è stata falsamente autenticata, e non del tribunale del luogo in cui si trova il denunciante, salvo che quest'ultimo non rivesta la qualità di persona offesa o danneggiata dal reato ai sensi dell'art. 11 c.p.p. La competenza territoriale, in tali casi, va individuata in base all'interesse leso dal reato, che è quello del titolare della firma falsificata, e non del denunciante, a meno che questi non sia direttamente danneggiato dal reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul conflitto di competenza sollevato da:

GUP TRIBUNALE TRIESTE;

nei confronti di:

TRIBUNALE TRENTO;

con l'ordinanza n. 3373/2012 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di TRIESTE, del 12/02/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

sentite le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante che ha chiesto dichiararsi la competenza del Tribunale di Trento.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza 24/9/12 i…

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