Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 1803 del 2017

ECLI:IT:TARLE:2017:1803SENT

Massima

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La clausola risolutiva espressa contenuta in un contratto di concessione di beni pubblici attribuisce all'amministrazione concedente il diritto potestativo di ottenere la risoluzione del contratto per l'inadempimento del concessionario, senza necessità di provare l'importanza dell'inadempimento, purché l'inadempimento sia stato specificamente individuato dalle parti come causa di risoluzione. Pertanto, l'amministrazione può legittimamente dichiarare la decadenza/risoluzione della concessione in caso di mancato rispetto, da parte del concessionario, dei termini previsti per l'esecuzione dei lavori di recupero dell'immobile oggetto della concessione, senza che il concessionario possa addurre a sua giustificazione l'inerzia o l'inadempimento dell'amministrazione stessa, come ad esempio la mancata consegna degli elaborati progettuali o delle informazioni sulle opere di urbanizzazione. Inoltre, in caso di risoluzione per inadempimento del concessionario, quest'ultimo non può pretendere la restituzione delle somme già corrisposte per le spese di ristrutturazione, in quanto il bando di concessione esclude espressamente tale possibilità, prevedendo che tutte le spese rimangano a carico del concessionario.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/11/2017

N. 01803/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01114/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1114 del 2008, proposto da:
Olimpic Sport Angy S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati Saverio Profeta, Ernesto Sticchi Damiani e Alfredo Caggiula, con domicilio eletto presso lo studio Ernesto Sticchi Damiani in Lecce, via 95° Rgt. Fanteria, 9;

contro

Comune di Latiano, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Loredana Capone e Massimo Marino, con domicilio eletto presso lo studio Loredana Capone in Lecce, via V.M. Stampacchia, 9;

per l'annullamento

- della deliberazione di Giunta Municipale …

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